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Stop alla pubblicità del gioco d’azzardo in Serie A: cosa accadrà?

Lo sponsor sulla maglietta di una squadra di calcio fa parte della cultura popolare, e alle volte alcuni marchi si legano indissolubilmente ad un football club, con accordi che possono durare anni. È l’esempio di Jeep per la Juventus e Pirelli per l’Inter, o Dacia per l’Udinese.

In seguito all’approvazione del cosiddetto “Decreto Dignità”, il Governo italiano ha deciso di vietare ai bookmakers sportivi e ai casino online di promuovere i loro marchi attraverso il calcio. Una decisione che ha fatto storcere il naso a società e istituzioni del mondo del pallone, soprattutto dopo che la Serie A ha concluso un accordo con la società di scommesse 1xBet come partner internazionale della Lega dal 2018 al 2021.

Ad essere a rischio è tutto il mondo del pallone italiano, e non è ancora del tutto chiaro cosa succederà in futuro.

Il “Decreto Dignità” e la lotta alla ludopatia e al gioco online

Il “Decreto Dignità” è il primo atto legislativo del Governo 5 Stelle/Lega, e si basa su 4 punti fondamentali:

  • Semplificazioni fiscali
  • Disincentivazione alle delocalizzazioni
  • Lotta al precariato
  • Stop alle pubblicità del gioco d’azzardo

Il Decreto è stato approvato il 7 Agosto scorso dal Parlamento, quindi è ufficialmente legge il divieto di pubblicità relativa a gaming e scommesse su qualsiasi mezzo o piattaforma. Il divieto si estende anche alle manifestazioni sportive. Lo stop alle sponsorizzazione parte dal 1 Gennaio 2018.

Il mondo del calcio italiano si trova di fronte ad un intoppo che mette a forte rischio un giro d’affari di circa 120 milioni di euro, e al quale le squadre non vogliono rinunciare. Di 20 squadre di Serie A infatti, solo 4 non hanno sponsor tra le società di scommesse.

Calcio in rivolta: cosa comporta lo stop alle sponsorizzazioni?

calcio senza sponsor societa di scommesseIl calcio italiano negli ultimi anni non è stato certo rose e fiori, anzi. Dalla delusione della mancata qualificazione ai Mondiali di Russia 2018, c’è anche da annotare un’assenza prolungata dei club italiani dal calcio che conta: l’ultima squadra italiana a imporsi in Europa è stata l’Inter del triplete nel 2010.

La Serie A ha deciso quindi di percorrere la stessa strada della Premier League, dove le sponsorizzazioni di società di scommesse portano linfa vitale alle casse e all’immagine della competizione, per far tornare il campionato casalingo appetibile come una volta.

Molte sono le voci del mondo calcio che hanno criticato il Governo chiedendo alle istituzioni di porre l’attenzione sull’educazione e sulla consapevolezza dei rischi della dipendenza dal gioco d’azzardo, piuttosto di ricorrere a divieti da proibizionismo che potrebbero spingere giocatori tra le braccia di operatori illegali. Ma non solo: il divieto di sponsorizzazione rischia di lasciare le squadre italiane in uno svantaggio competitivo in Europa.

In un primo tempo la Federcalcio era riuscita a ottenere una proroga sulla data a partire dalla quale sarà applicato il divieto, ma il Governo non ha ceduto.

Quasi tutti i club di Serie A avevano un accordo con una società di scommesse

Nel campionato italiano di calcio di Serie A, solo 4 squadre su 20 non hanno al momento un accordo con un partner proveniente dal mondo del gaming e dei casinò online: Frosinone, Parma, Sassuolo e Spal. Tutte le altre sono legate, o lo sono state di recente, ad un marchio di scommesse o comunque gioco online.

La Serie B non fa eccezione

unibet sponsor della serie b di calcio italianoAnche in Serie B ci sono molte squadre che hanno sponsor tra i casino online, ed anzi, il campionato stesso è sponsorizzato da Unibet. Quindi non sono solo le squadre che partecipano, ma è tutta la competizione ad usare un marchio di scommesse come sponsor. Ogni squadra infatti sul retro delle proprie maglie riporta il logo del sito svedese che opera con regolare licenza anche in Italia.

Unibet ha sborsato milioni di euro per accaparrarsi l’esclusiva e della pioggia di denaro hanno beneficiato tutte le squadre e le loro casse che molto spesso (specie tra le piccole realtà) si trovano in difficoltà. Per la stagione 2019/2020 sarà difficile trovare altre aziende disposte a investire le stesse cifre che aiutino un po’ tutte le squadra iscritte.

Cosa succederà quindi in Serie A?

Sono salvi i contratti stipulati prima dell’entrata in vigore della legge e fino al 2019: da Gennaio sarà pienamente attivo il divieto di pubblicità per marchi di scommesse e gambling nelle manifestazioni sportive. Probabilmente le squadre dovranno rinunciare a questi sponsor, ma la “partita” non è del tutto chiusa.

Alcune aziende si stanno muovendo per avere altri tipi di visibilità nel mercato italiano, come ad esempio Bwin che ha concluso un accordo triennale con la Lega Basket o 1XBet il cui marchio e’ legato in esclusiva alla Serie A all’estero. Non resta che attendere il nuovo anno quindi.